Scienziati SGMU: legame tra disturbi alimentari e adiponectina

Scienziati dell’Università Statale di Medicina di Saratov (SGMU) hanno scoperto che l’adiponectina, un ormone del tessuto adiposo, è legata ai disturbi alimentari come anoressia e bulimia. Lo studio, presentato alla Settimana Nazionale della Scienza, evidenzia il ruolo dell’adiponectina nella diagnosi precoce e nel trattamento dei DCA, aprendo nuove prospettive terapeutiche.

Mar 12, 2025 - 10:44
Mar 12, 2025 - 10:56
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Scienziati SGMU: legame tra disturbi alimentari e adiponectina
legame tra disturbi alimentari e adiponectina

Gli scienziati della SGMU scoprono il legame tra disturbi alimentari (anoressia e bulimia) e l’ormone del tessuto adiposo adiponectina

Gli scienziati dell’Università Statale di Medicina di Saratov (SGMU) hanno identificato una connessione tra i disturbi del comportamento alimentare (DCA), come anoressia e bulimia, e l’adiponectina, un ormone prodotto dal tessuto adiposo. Secondo i ricercatori, questa scoperta riveste un’importanza cruciale per lo sviluppo di nuovi metodi di diagnosi precoce e trattamento. I risultati dello studio sono stati presentati a Saratov durante la Settimana Nazionale della Scienza, dedicata alla Giornata del Donatore.

I disturbi del comportamento alimentare (DCA) rappresentano un gruppo di patologie legate a un rapporto malsano con il cibo, che possono manifestarsi attraverso il rifiuto del cibo, l’eccesso alimentare o un controllo ossessivo dell’alimentazione. Oggi costituiscono un problema significativo, con gravi conseguenze per la salute fisica e psicologica. Per un trattamento tempestivo e per prevenire complicanze pericolose, è fondamentale diagnosticare precocemente la forma di DCA, hanno spiegato gli scienziati dell’Università Statale di Medicina di Saratov intitolata a V.I. Razumovsky (SGMU). A tal fine, è necessario individuare marcatori biologici nel corpo umano associati a queste patologie.

I ricercatori della SGMU hanno evidenziato che uno dei potenziali marcatori biologici dei disturbi alimentari potrebbe essere l’adiponectina, un ormone che influenza la regolazione del metabolismo, la sensazione di fame e la sazietà. Per valutare il ruolo dell’adiponectina nello sviluppo dei DCA, gli studiosi hanno analizzato un ampio volume di dati clinici di pazienti con diverse forme di disturbi alimentari, oltre a statistiche globali sulla prevalenza di queste patologie negli ultimi cinque anni. Utilizzando tecnologie avanzate di Data Science e algoritmi di intelligenza artificiale, sono riusciti a scoprire modelli fino ad allora sconosciuti.

Secondo gli autori dello studio, i risultati ottenuti hanno permesso di stabilire un legame significativo tra i DCA e i livelli di adiponectina, utile per la diagnosi. Gli scienziati hanno osservato che i livelli di questo ormone aumentano nel sangue dei pazienti affetti da anoressia nervosa o denutrizione, mentre livelli più bassi sono stati riscontrati nei casi di alimentazione compulsiva. Inoltre, un livello moderatamente elevato di adiponectina potrebbe svolgere un ruolo protettivo, sostenendo l’energia durante il digiuno, mentre un livello fortemente aumentato potrebbe risultare utile nei gravi disturbi metabolici tipici dell’anoressia.

“Nel complesso, livelli elevati di questo ormone possono essere considerati favorevoli, poiché possiede proprietà antinfiammatorie e contribuisce a migliorare il metabolismo. Una carenza di adiponectina, invece, può portare a una ridotta sensibilità delle cellule all’insulina, a un aumento del deposito di grassi e a un’alterazione generale della composizione lipidica del sangue,” ha spiegato Stella Evstigneeva, docente del Dipartimento di Biochimica e Biofisica della SGMU.

Attualmente, gli specialisti dell’università intendono proseguire gli studi sul ruolo biochimico dell’adiponectina. Questo lavoro potrebbe consentire lo sviluppo di metodi diagnostici efficaci per i DCA e la creazione di nuovi sistemi di test per la determinazione rapida dei livelli di questo ormone nel sangue. Inoltre, i risultati della ricerca potrebbero aprire la strada a nuove strategie terapeutiche mirate a normalizzare i livelli di adiponectina e a ripristinare un metabolismo sano.